bgif1 Quali sono "i giusti ingredienti" per cambiare le nostre abitudini alimentari?

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Vi dico spesso che non serve a nulla perdere peso o aumentare di peso, se non si cambiano le proprie abitudini alimentari. Questo perché sono proprio le nostre abitudini alimentari, giorno per giorno, a condizionare le nostre scelte a tavola, i nostri acquisti al supermercato, ovviamente insieme ad una scarsa informazione sui tema alimentazione e al nostro profilo caratteriale ( come l'essere poco costanti, ad esempio).

La parola Dieta, dal greco diaìta, significa "stile di vita": lo stile di vita rappresenta il profilo di pensiero e/o di azione di una persona, che include i suoi comportamenti, i suoi atteggiamenti, la sua personalità e le sue abitudini.

La dieta quindi deve in primis andare a cambiare le abitudini alimentari, il rapporto con il cibo e svincolare il soggetto da stereotipi e falsi miti relativi alla sana alimentazione.
Il classico approccio "Eccoti la tua dieta e seguila alla lettera", risulta quindi inefficace, in quanto il paziente sarà portato a rispettare uno schema elaborato dal professionista, spesso senza capire il perché e cercando con tutte le sue forze di adattare quello schema alla sua routine quotidiana. 
Invece, molto spesso, quando ci troviamo a dover cambiare abitudini alimentari dobbiamo parallelamente cambiare altri aspetti legati al nostro stile di vita (organizzare meglio i pasti, fare la lista della spesa, fare più attività fisica o cambiare il nostro modo di pensare).

Ognuno di noi è diverso: personalità diversa, impegni di lavoro e famigliari diversi, hobby diversi, gusti alimenti completamente diversi e raccolta anamnestica diversa (ovvero tutte quelle informazioni che noi professionisti sanitari vi chiediamo alla prima visita riguardo la vostra famiglia, la vostra salute ecc)
Motivo per cui, le nuove abitudini alimentari devono calzare perfettamente al paziente, come una scarpa del numero corretto.
Non esistono diete che vanno bene per tutti o abitudini alimentari gestibili da tutti. 
Se la dieta non calza a pennello, se vi sentite in gabbia, quella dieta potrà farvi perdere peso, ma non riuscirete a sostenerla per molto tempo. Tradotto in parole povere: sarete di nuovo in preda all'aumento di peso e a non sapervi gestire autonomamente. Forse è meglio risparmiarsi tutta sta faticaccia per niente, o no?

Ma allora: "Quali obbiettivi deve raggiungere una persona per cambiare definitivamente le proprie abitudini alimentari?"
  • In primis, ammettere a se stesso e divenire consapevole che la situazione iniziale in cui ad oggi si trova è dovuta a delle abitudini alimentari scorrette, che necessitano di un CAMBIAMENTO. "Come si può pensare di poter attuare un cambiamento se non si è disposti ad accettare nessuna variazione nella propria routine quotidiana?"
  • Identificare la causa o le cause delle cattive abitudini;
  • Capire assolutamente che l'unica strada efficace è cambiare le proprie abitudini poco alla volta;
  • Porsi un solo obbiettivo: lavorare sulle proprie abitudini, impegnandosi a operare un cambiamento strutturale che vada a cambiare le proprie fondamenta come persona. Il punto è che non potrete mai cambiare la vostra vita se non iniziate a cambiare il modo in cui conducete le vostre giornate. Se c’è qualcosa che non vi piace, se desiderate un futuro diverso, dovete mettervi di fronte al fatto che occorre cambiare qualcosa per iniziare a innestare una trasformazione;
  • Non farsi demotivare dagli errori che farete durante il percorso: riuscire a seguire perfettamente tutte le indicazioni del Nutrizionista ogni giorno, non è facile, quindi capiterà di non essere riusciti a farlo. Non abbattetevi, ma impegnatevi sempre perché questo accada sempre meno e siate felici dei piccoli passi in avanti (spesso ai miei pazienti dico: "Non disperarti, ti ricordi com'eri quando hai messo per la prima volta i piedi in questo studio?")
  • Capire che cambiare abitudini alimentari significa: 

  1.  Fare una spesa più consapevole: lettura etichette, conoscere le materie prime ecc
  2.  Organizzare i pasti settimanali
  3.  A volte, anche aprirci a gusti alimentari nuovi
  4.  Sperimentare in cucina 
  5. Variare spesso la nostra alimentazione
  6. Conoscere le basi per una sana alimentazione
  7. Tenere conto della stagionalità degli alimenti e della loro sostenibilità 
  8. Ascoltare il proprio corpo e le sue esigenze
  9. Instaurare un rapporto sano con il cibo: il soggetto non deve assumere un comportamento eccessivamente restrittivo nei confronti del cibo (Es. questo non lo mangerò più perché poi ingrasso), non deve essere vittima di fami emotive o nervose, ma, al termine del percorso con il nutrizionista, deve esercitare un controllo sano e consapevole sulla propria alimentazione 
  10. Essere consapevole che la perfezione non esiste, ma la salute necessità di un equilibrio, raggiungibile se ogni giorno cercherete al meglio delle vostre possibilità' di mettere in atto i consigli che vi sono stati dati


Dott.ssa Cristina Gregorio - Biologa Nutrizionista 




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