L’alimentazione della donna affetta da endometriosi è un aspetto da non sottovalutare, in quanto può aiutare a ridurre i sintomi di questa patologia.
Come sempre però lo stile di vita, sia quando ci ammaliamo sia quando godiamo di ottima salute, viene sempre sottovalutato oppure decantato come la panacea contro tutti i mali, soprattutto quando bisogna "incantare persone che soffrono".
Attenzione non fidatevi di chi vi dice che l’alimentazione CURA l'endometriosi. L'alimentazione è uno strumento di prevenzione molto potente e può essere uno strumento in supporto alla sintomatologia della malattia e alla riduzione di farmaci antidolorifici. Punto e basta.
Quello che ad oggi sappiamo è che l'endometriosi è una patologia cronica su base infiammatoria.
Esistono alcuni nutrienti, contenuti in alcuni alimenti, che possono essere definiti come pro-infiammatori, quindi possono accentuare i sintomi legati all'endometriosi, ad esempio:
Le proteine del glutine, le proteine del latte, i grassi trans e l'eccesso di grassi saturi, l'alcool, l'eccesso di zuccheri semplici ad esempio.
Non parlo di alimenti sennò è quasi scontato che le persone in maniera istintiva vadano a eliminarli totalmente (cosa che per altro, è assolutamente sbagliata).
Detto ciò è impensabile che una donna affetta da endometriosi possa autonomamente ridurre o eliminare alcuni alimenti che li contengano senza fare pasticci.
E' necessaria sempre una visita da un Nutrizionista, che conosca la patologia e le evidenze scientifiche a carico dell'alimentazione e endometriosi, che magari possa anche rimanere in contatto o lavorare con il vostro ginecologo.
E' giusto che sappiate che non esiste una dieta "perfetta" o studiata ad hoc per l'endometriosi e nemmeno passarsi uno stesso foglio di carta in 2000 è una scelta saggia!
Siamo tutte persone diverse, siamo tutte donne diverse, per quanto possiamo essere affette da Endometriosi.
Seguendo una dieta personalizzata i benefici riscontrati in letteratura sono diversi:
- Bilanciamento ormonale;
- Diminuzione del gonfiore
- Regolazione dell'umore
- Miglioramento della digestione
- Riduzione dei crampi pelvici e della loro ricorrenza
- Aumento dei livelli di energia
- Miglioramento dello stato di infiammazione
- Controllo delle intolleranze alimentari ( a cui una donna affetta da endometriosi è più sensibile)
Spesso eliminando per brevi periodi alcuni alimenti, per poi introdurli gradualmente aiuta il controllo della sintomatologia, ma anche a far capire al Nutrizionista le sensibilità personali della donna e aiutarla a creare nuove abitudini alimentari per garantirle un autogestione a lungo termine.
Dott.ssa Cristina Gregorio - Biologa Nutrizionista
